Molto spesso i bambini hanno un problema con il consumo eccessivo di cibi spazzatura: ciò riguarda sia i bambini in sovrappeso che i bambini magri.
Si è visto infatti che questo tipo di abitudine alimentare può causare svariati problemi di salute come, disturbi intestinali, mal di pancia, allergie, mal di testa, scarsa concentrazione, sbalzi d’umore, nausea, infezioni frequenti.
In più un’indagine ha messo in evidenza come i bambini che mangiano cibo spazzatura abbiano una probabilità tre volte maggiore di assumere comportamenti problematici e mostrino punteggi di attitudine all’apprendimento inferiori dell’11% rispetto ai bambini che mangiano in modo sano.
Molto spesso le sostanze chimiche che si trovano in alcuni cibi possono dare dipendenza fisica, oltre a quella psicologica, per cui si instaura un circolo vizioso che tende a rafforzare questo tipo di abitudine.
L’unico modo per intervenire allo scopo di ottenere qualche risultato è quello di cambiare le abitudini alimentari dell’intera famiglia.
Spesso il problema fondamentale sono gli spuntini che si fanno tra un pasto e l’altro, che tendono a rovinare l’appetito ed indurre il bambino a non mangiare il pasto preparato per tutta la famiglia.
Assumere cibo fuori pasto è fondamentale soprattutto per i bambini che hanno un notevole dispendio energetico, e potrebbero arrivare al pasto successivo troppo affamati e inclini ad abbuffarsi. Quindi è importante dare gli alimenti più adatti a favorire sia lo sviluppo psico-fisico che una consapevolezza della corretta alimentazione.
Intervenire sugli spuntini quindi significa proporre al bambino delle alternative più salutari a ciò che ha sempre mangiato. Ad esempio:
- cereali o pop corn non salati al posto delle patatine in busta
- toast con la marmellata e non con la crema al cioccolato e nocciole
- uno yogurt con la frutta al posto del gelato industriale
- una fetta di plumcake fatto in casa al posto della merendina
- un frullato fresco a frutta al posto della coca cola
- un biscotto senza burro al posto dei frollini
Ovviamente ciò è un lavoro che richiede uno sforzo da parte di tutto il nucleo familiare che deve impegnarsi a dare l’esempio, a mangiare gli stessi cibi proposti al bambino e ad eliminare dalla cucina il cibo spazzatura per allontanare le possibili tentazioni.
Tutto ciò deve essere un cambiamento silenzioso e coerente e, se pure al di fuori delle mura domestiche il bambino non potrà essere controllato, l’importante è adottare almeno in casa uno stile di vita tale da farlo abituare comunque ad un’alimentazione sana che gli sarà utile per tutta la vita.